Dopo pochi chilometri un minicamper, con targa olandese, mi affianca. Alla guida un ragazzo giovane, capelli biondi e lunghissimi mi sorride facendomi il pollice verso l’alto. Rido di gusto e lo saluto mentre mi supera.
Salgo agevolmente i vari colli che mi separano da Savona. A pranzo un panino e poi si riparte.
La strada fino ad Arenzano mi stupisce piacevolmente. Una lunghissima pista ciclo-pedonale mi porta agli inizi di Genova.
Genova è un casino. Fortunatamente, le poche cose che ricordavo del mio periodo universitario mi permettono di evitare una buona dose di traffico e di strade disconnesse.
Dormirò nella mia vecchia casa universitaria, che è un po’ cambiata da quando ci vivevo. Qualche nuovo “ornamento”, principalmente legato a serate alcoliche poco anonime, fa capolino appeso alle pareti della sala.
Quello che invece non è cambiato è Andrea, mio coinquilino dei bei vecchi tempi.