Mi sveglia Franco, per un saluto prima della sua partenza. Ne approfitto per scendere dal letto ed iniziare a prepararmi. Mi prendo circa 30 minuti per preparare il set da caricare sulla bici. Alle 7:30 sono pronto a partire.
Arriva anche Daniele, che con un semplice “click” aggancia le sue borse al portapacchi della bici. Decisamente un’altra cosa rispetto alla mia.
Partiamo subito forte nonostante la salita iniziale. La media è decisamente alta rispetto al mio standard. Si vede che in due ci si tira di più. In una discesa superiamo Franco, che cammina a lato della strada. Gli urliamo un saluto, e lui ricambia con un sorriso e un braccio alzato.
Arriviamo alle porte di una città fortificata. Daniele mi dice che è San Gimignano. Non ci credo e controllo sulla mappa.
È San Gimignano. Ci abbiamo messo poco, facendo ancor meno fatica.
Ci fermiamo al Monastero di San Girolamo per farci timbrare la Credenziale. La monaca che ci accoglie ci trasmette una bella energia. Ci saluta dicendo che pregherà per noi.
“Ne avremo bisogno!” penso io.
Ci prepariamo mentalmente per Monteriggioni. Le salite che ci aspettano saranno toste, ed avremo dei bei pezzi di strada sullo sterrato. Carlo, che è “qualche” chilometro davanti a noi, ci tiene costantemente aggiornati.
Arriviamo ai piedi di Monteriggioni e ci aspetta solo più la salita finale. Vedo la porta di ingresso delle mura dentro la quale devo passare. Sono in piedi sui pedali, con il rapporto più morbido che posso avere. Dopo poco però mi scivola il piede, mi sbilancio, perdo il ritmo e mi fermo. In una salita così ripida ripartire in bici è impossibile. Scendo dalla bici ed inizio a spingere quasi 50 chili di peso a braccia. Mancano circa 150 metri alla fine. L’unica cosa a cui penso in un momento come questo è: “hai voluto la bicicletta, ora cammina e spingi!”
Ho appena superato l’arco di ingresso a Monteriggioni spingendo la bici e mancano pochi metri di salita quando un ragazzo mi corre incontro per darmi una mano.
È Florian, ex-autostoppista, ora cicloviaggiatore che sta risalendo la costa da Napoli per tornarsene in Francia passando per Ventimiglia.
Non credo ai miei occhi. Di fronte a me una bicicletta equipaggiata nello stesso identico modo della mia.
Cambiavano solo i colori, ma su entrambe spiccava un bellissimo pannello fotovoltaico.
Da buon viaggiatore, Florian mi chiede subito indicazioni. Rispondo ad ogni sua domanda in maniera più che esaustiva. Quando lo saluto potevo vedere l’entusiasmo nei suoi occhi. Che fosse per quell’incontro inaspettato, per le informazioni che gli ho dato o per la vita non saprei dirlo. Ma di una cosa sono certo: questo è un altro di quei ragazzi che trasmettono energia!
Attraversiamo in 30 secondi netti Monteriggioni, e ci muoviamo su sterrato verso Siena. Scenderò altre 3 volte dalla bici per la durezza delle salite.
Dopo le doverose foto di rito in Piazza del Campo a Siena proseguiamo verso Sud. Arrivano le ore 16 e iniziamo a cercare un posto dove passare la notte. Dormiamo in un hotel molto spartano a Cuna.
Sono completamente distrutto. Alle 22:30 dormo già profondamente.