Lascio, con un po’ di malinconia, la splendida accoglienza della famiglia di Raffaele. Ovviamente con delle scorte di cibo per i prossimi tre giorni, senza contare che mi restano ancora dei pomodori di Gaetano.
Fare il ciclista per le strade di Napoli è un’esperienza unica, quasi mistica. Indubbiamente memorabile! Consiglierei, a qualche altro insano di mente come me, di provarlo almeno una volta nella vita.
Rimango nell’entroterra napoletano per arrivare ad Angri, da dove inizia la salita per il valico di Chiunzi. Ai piedi del valico mi fermo per pranzare all’ombra di alcuni alberi, ed attiro l’attenzione di alcune persone del paese. Tra una parola e l’altra mi annoto alcuni consigli utili sul percorso. Inoltre, tutti concordano sul fatto che la salita che sto per intraprendere sia difficilissima. Un ragazzo si offre addirittura di tirarmi in cima con il motorino.
Dopo un caffè offerto dalla gente del posto, riparto considerando anche l’opzione di fermarmi a dormire in cima al valico nel caso vi arrivassi esausto.
Ma in 45 minuti sono in cima, ricevendo parecchio incitamento dalle vetture che mi superavano in salita. È stata una passeggiata, ed in cima al valico incontro un gruppo di persone che mi danno un paio di consigli utili sul percorso e su dove andare a dormire la notte. Mi dicono anche di assaggiare la granita di un ambulante del posto, che si rivela la migliore che abbia mai assaggiato in vita mia.
Inizio a scendere, arrivo ad Amalfi e faccio un giro e qualche foto per la città. Mi accampo su una spiaggetta a Minori, vicino ad Amalfi, che mi era stata consigliata in precedenza.