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DAY #13: Los Arcos > Logroño 29km

Si dorme poco per via di un signore francese che russa molto forte, e per niente ritmato. Partiamo spediti e di buona lena. Alla prima pausa io, Stefano ed Emma proseguiamo dritto a passo più lento. Gli altri tanto ci raggiungeranno a breve. Infatti durante il primo snack al sole eccoli sopraggiungere dopo pochi minuti.

Riprendiamo dopo aver divorato due fette di salame e del cioccolato. Lisa, Silvia ed Andrea che sono bene allenati ci distanziano dopo poco. Fortunatamente io e Stefano ci siamo divisi il cibo per cui quando avremo fame potremo fermarci.
Oggi le gambe vanno decisamente meglio, credo di poter reggere la tappa. Ci fermiamo in una parchetto all’ombra per pranzo. Pane, salame, formaggio e mortadella vengono condivisi tra i membri di questo gruppo ridotto. Mentre tenta di affettare il salame, Stefano riesce pure a tagliarsi per cui devo anche medicagli il taglio sulla mano.

Proseguiamo tranquilli, senza aver ancora visto il resto del gruppo. A questo punto suppongo che li abbiamo superati senza vederli.
Mancano ancora otto chilometri a Logrono, per cui mi metto le cuffie e faccio qualche chilometro in testa, di buon passo, accompagnato da della buona musica.
A due chilometri dalla città ecco sbucare il resto del gruppo alle nostre spalle, accompagnati da un ragazzo che sta spingendo la bici.
E’ Federico, un ragazzo romagnolo che ha un problema al pacco pignone della sua bicicletta, che é completamente ricoperta di fango. Spinge la bici da circa dieci chilometri e gli dico di fermarsi in ostello con noi così magari posso darle un’occhiata.

L’ostello parrocchiale ci riserva una camerata da sei persone, un lusso per noi. Questa notte potremo dormire degnamente. Usciamo per birra ed ho modo di scambiare due parole con Federico che si rivela essere un ragazzo molto socievole e simpatico. Facciamo un po’ di spesa per domani e rientriamo giusto in tempo per la cena. Si mangia tutti insieme, e mentre sparecchiamo (su richiesta di Andrea) io e Stefano intoniamo “Bella ciao” regalando il primo concerto live, agli altri pellegrini. Ci stavamo esercitando da giorni, ed é stato un successone.

Dopo cena, partecipo all’orazione di gruppo con alcuni pellegrini, al termine della quale ognuno é libero di raccontare la propria esperienza sul cammino. Una ragazza straniera ci racconta di star facendo il cammino incinta, in quanto sognava di farlo da moltissimi anni, e non avrà un’altra occasione per farlo. Il suo desiderio é quello di arrivare a Santiago e farsi benedire il bambino che porta in grembo. Siamo tutti un pò sorpresi da questa notizia, chiaramente é incinta di pochi mesi.
Fortunatamente stasera c’é Marion, che traduce in ogni lingua per tutti i pellegrini presenti. In questo modo, ascoltando le storie sia in inglese che in spagnolo ho modo di capire perfettamente quanto ognuno di noi, affronti il cammino per le ragioni più diverse.

E’ davvero interessante vedere come persone di ogni classe sociale ed età, uniti per i motivi più disparati sul Cammino, abbiamo però un obiettivo comune. Questo é solo uno dei tanti aspetti che contraddistingue questo percorso e che voglio approfondire con calma nei prossimi giorni.

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