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DAY #21: Fromista > Calzadilla de la Cueza 36km

Aspettiamo Emma che finisce di fare colazione e partiamo tutti insieme. Dopo dieci metri Stefano é già duecento metri indietro. Dopo la sfacchianata di ieri, oggi, non riesce praticamente a camminare.
Lentamente rimane indietro, per cui ci aggiorniamo telefonicamente di paese in paese.

A Villarmentero de Campos ci fermiamo per una colazione veloce nel primo bar del paese. Dopo poche parole scopro che la barista ha affrontato il cammino di Santiago lo scorso anno ed ha deciso di fare l’hospitalero quest’anno, trovando posto in questo paese. Francese di Marsiglia, dopo pochi minuti prende la chitarra ed inizia a suonarci e cantarci dei suoi pezzi inediti sul Cammino di Santiago. Rapito dalla sua voce, mi metto a registrare di soppiatto questo momento praticamente magico. Ci siamo solo noi all’interno del locale. Ci salutiamo con un caloroso abbraccio e ripartiamo carichi di energia positiva. Ne avremo molto bisogno nell’affrontare la tappa odierna.
Arrivati Carrion de Los Condes, avremmo finito la tappa di odierna, ma decidiamo di proseguire ancora per i restanti 17 chilometri. Grazie alla guida sappiamo che saranno tosti, piatti ed in mezzo al nulla, e preferiamo toglierceli il prima possibile. Facciamo scorta di viveri e acqua e ripartiamo. Sosta alle 14 per pranzo al sacco e poi si riprende a camminare in mezzo a sconfinati campi che si perdono a vista d’occhio. Davanti a noi una infinita strada di ghiaia bianca. Intorno a noi nemmeno l’ombra di una casa. Non ci sono altre opzioni, seguire la strada é l’unica maniera per arrivare in fondo.

Sapevamo che sarebbero stati lunghi e difficili, e lo sono stati senza alcun dubbio. Gli ultimi chilometri, sotto la sole, sono quasi un calvario. Dietro di noi non c’è l’ombra di un pellegrino: siamo decisamente gli ultimi ed arriviamo verso le 17 in ostello.
Doccia, riposino ed usciamo per una cena ristoratrice nell’unico locale cittadino. Al ristorante ritrovo Alessandro di Firenze e Fabio (l’italiano conosciuto ieri) che sono seduti al tavolo con un terzo signore anche lui italiano. Ne approfitto per fare due parole con loro, prima di dedicarmi anima e corpo al menu di questa sera.

Dopo una bella mangiata, ed una bella bevuta, rientriamo (anche stavolta per ultimi) in ostello per il meritato riposo. Domani é un altro giorno.

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