Partiamo tardi come al solito perché aspetto che Stefano ed Emma si sveglino. I primi 50 metri sono lentissimi, ma sono quelli che separano l’ostello dalla colazione.
Salutiamo Stefano che ci raggiungerà più tardi dopo avere effettuato il riscaldamento ed atteso l’inizio dell’effetto dell’ibuprofene.
Camminiamo con calma, sapendo che ci aspetta una bella salita a fine giornata. Almeno io lo sapevo in quanto ho guardato la cartina come al solito. Emma no.
Per questo motivo arriva distrutta al villaggio di Foncebadon, dove ci fiondiamo nel primo ostello per fare pranzo, insieme a Stefano. Dopo pranzo ci muoviamo verso l’ostello verso il quale avremmo voluto sostare ma risulta pieno. Mentre aspettiamo che Stefano ne trovi uno lungo l’unica strada cittadina, un arzillo signore di 50 anni attacca bottone con Emma con la scusa di offrirle una birra. Ci racconta di aver percorso il Cammino di Santiago 58 volte, e di aver fatto l’albergatore in diversi ostelli lungo la via. In inverso soggiorna qualche mese in un piccolo paese vicino a Leon dove continua ad accogliere i pellegrini di passaggio sul Cammino.
Ritornati nel primo ostello della città, dove avevamo fatto pranzo, troviamo ancora tre posti per la notte e ne approfittiamo anche per fare cena. Siamo troppo stanchi per fare ulteriori passi.
Guardo un pezzo di partita e poi vado a dormire. Voglio provare ad alzarmi un pò prima domani per arrivare alla Croce di Ferro, un punto molto importate per me sul Cammino. Avrò bisogno di passare un pò di tempo da solo..