Provo a svegliare tutti presto, ma fallisco miseramente. Solamente alle 7:08, dopo colazione, riusciamo a metterci in marcia. Giornata come al solito afosa, da mezzogiorno in avanti il caldo inizia a farsi insopportabile. Stefano si attarda per evidenti problemi fisici.
Arriviamo nella splendida città di Ponferrada, famosa per il suo castello templare, sede del presidio templare più importate del XII secolo. Ne approfitto per fare un giro veloce all’interno mentre Emma procede lentamente nell’attraversamento della città.
Ricongiunti nuovamente, continuiamo spediti facendo comunque tre tappe per la prima, la seconda, e la terza colazione. Lungo la strada ci fermiamo in diverse occasioni a mangiare qualche ciliegia ed a giocare con qualche animale di passaggio. Emma adora i cani ed i gatti e quindi ogni occasione é buona per uno stop “coccole”. Arriviamo alle ore 15 in città dove facciamo una deviazione inutile in cerca di un ostello carino che però ci spara una cifra assurda. Emma é evidentemente molto stanca, per cui ci dirigiamo verso l’ostello più vicino, situato all’interno di un monastero. Prenoto e pago anche per Stefano che dovrebbe arrivare nel giro di un’oretta.
L’ambiente é molto spartano ma estremamente funzionale in quanto non manca di nulla. Cucina, lavatrice, area relax e bagni recentemente ristrutturati.
Lavo a mano i vestiti che ho utilizzato oggi e li stendo fuori ad asciugare.
Arrivato anche Stefano faccio i doveri di casa facendogli fare un giro al posto della volontaria che non parla una sola parola di inglese. In due occasioni richiama la mia attenzione per farsi aiutare con dei pellegrini stranieri.
Usciamo per una birra, mentre Stefano tira fuori dal suo zaino una borsa di ciliegie raccolte lungo la strada. Birra e ciliegie credo sia la prima volta che li abbino, e se devo essere sincere credo di aver mangiato cose peggiori. Nel frattempo pianifico le prossime tappe in maniera tale da smezzare le due tappe più lunghe che sono segnate sulla guida in maniera da farne una in più, ma camminando sempre qualche chilometro in meno del dovuto. Oramai siamo certi di arrivare in tempo, non ha senso correre, soprattutto vista la stanchezza di ognuno.
Usciamo per cena e ci dirigiamo sulla piazza principale. Qui incrociamo l’attore turco che continua a camminare nonostante le sue forti tendiniti e Rita che sta rientrando dopo aver fatto la spesa in un supermercato vicino.
A cena il classico menù del pellegrino, che oramai é decisamente una costante di questo viaggio.
La sveglia domani é prevista per le 5:45, e rientrati in camerata scopriamo di essere solo in quattro, sui dieci posti letto disponibili. Forse questa notte riusciremo a dormire decentemente.