Usciamo ovviamente per ultimi dalla stanza, e la faccia affamata di Emma ci suggerisce di fermarci nel primo bar disponibile per fare colazione. Sfortunatamente é alla fine del villaggio. Nonostante questo riusciamo comunque a sopravvivere alla furia di una donna affamata.
Riprendiamo a camminare dopo colazione e ci alterniamo in testa a turno. Con la musica nelle orecchie Stefano ed Emma vanno avanti mentre io mi attardo a causa di un leggero fastidio ai tendini della gamba sinistra. Al primo bar disponibile becco un ragazzo italiano a cui chiedo delle garze per potermi bendare la gamba. Impomatato e bendato riprendo a camminare mentre Stefano deve fermarsi nuovamente. Oggi non ha preso l’ibuprofene e i dolori iniziano a sentirsi.
Raggiungo Emma poco prima di Las Herrerias e ci fermiamo per concederci una spremuta a base di mela, carota e ginger, che ci costa 3€ e più di mezz’ora di attesa. Arrivati nel paesino becco subito una zona relax a lato del fiume, per cui posati gli zaini e fatta la spesa ci dirigiamo immediatamente lì per fare pranzo. Con i piedi a bagno nell’acqua gelata dimentico per qualche istante i dolori fisici e ne approfitto per scambiare qualche parola con Emma.
Nel pomeriggio mi reco nuovamente in quest’area relax, ma non ho la possibilità di scrivere in quanto vengo coinvolto in una seduta di joga alla quale non posso assolutamente rinunciare: l’unico maschio in mezzo a cinque ragazze!
Una delle ragazze che vive temporaneamente qua, ha una corda tra due alberi, e dopo la seduta mi invita a provare sotto la sua supervisione. Non é affatto semplice, ma dopo diversi tentativi riesco comunque a fare qualche passo. Tutto ciò però non giova alle mie gambe stanche, per cui rientro in ostello per una sangria con Stefano ed Emma, prima di andare a assaporare la cucina vegetariana dell’ostello.
Dopo cena, con chitarra e tamburello, intratteniamo gli altri pellegrini cantando e suonando finché non giunge l’ora di chiudere le tende ed andare a dormire. alcuni pellegrini sono già a letto da qualche minuto, meglio non farsi odiare troppo..