Partiamo dopo una colazione a base di latte di soia. Fortunatamente ho ancora una banana acquistata ieri al supermercato. Non avevo pensato al fatto che la cena vegetariana includesse anche una colazione vegetariana!
Emma si adegua al passo di Stefano per cui io parto in solitaria. Ho modo così di fare qualche foto, visto che quando viaggio con gli altri non ne faccio praticamente nessuna. Viaggio spedito e mi concedo il lusso di fare una pausa per fare qualche ripresa aerea con il drone.
A mezzogiorno sto facendo pranzo a Fonfria, la meta della tappa di oggi. Siccome é ancora presto, e non fa ancora così caldo, decido di proseguire ancora un pò verso il villaggio successivo. Al momento di pagare arrivano Stefano ed Emma ai quali comunico la mia decisione, che già avevo anticipato loro via messaggio.
Continuo quindi completamente in solitaria, fino al paese di Triacastela, dove prendo uno degli ultimi posti rimasti nell’ostello municipale.
Esco per una birra con Lorenzo (il ragazzo italiano conosciuto qualche giorno fa) e Kevin, un’altro italiano che da parecchi giorni viaggi in compagnia di Rita, la fisioterapista. Durante la birra incontro alcuni pellegrini che stanno proseguendo in quanto non hanno trovato posto nell’ostello presso il quale mi sono fermato io.
Dopo la birra ne approfitto per andare con Lorenzo a mettere i piedi a bagno nel vicino fiume che scorre a pochi passi da noi.
Finita la pedicure rientro per scrivere un pò sul blog, che da quando viaggio in compagnia fatico a mantenere aggiornato.
Oggi ho camminato al mio ritmo, facendo i chilometri che mi sentivo di fare. Non ho forzato e non ho, come nei giorni prima, fatto meno di quanto mi sentissi di fare. Ho ascoltato e seguito gli istinti del mio fisico e ciò mi ha permesso di arrivare ancora in forza alla fine della tappa.
Ho viaggiato tutto il giorno senza mai ascoltare della musica, e questo mi ha permesso di pensare molto. Però adesso, mentre scrivo queste righe, sento che manca ancora qualcosa alla chiusura del cerchio.
Esco a fare due passi, magari alla ricerca di una fonte di ispirazione. Incontro Lorenzo e Kevin che stanno rientrando e mi fermo cinque minuti a chiacchierare con loro. Proseguendo oltre vedo, dinnanzi all’ostello, Rita seduta al tavolino di un bar. Mi siedo con lei e ci fermiamo a discutere ancora una volta dei motivi che ci spingono ad affrontare una fatica di questo tipo. Tra discorsi personali e spirituali, facciamo due passi verso il fiume per poi rientrare verso le rispettive camerate.
Il tema principale é la tappa di domani, che presenta una variante più lunga ma che dovrebbe essere molto panoramica. Io so che mi lascerò guidare un pò dal caso, anche perché dopo aver chiesto ad una signora del posto quale delle due varianti fosse migliore, ho le idee più confuse di prima.
Mentre sono a letto, con due signori in camerata che russano come se non ci fosse un domani, ho solo un pensiero in testa: la direzione che prenderò domani mattina..