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Il tour dei passi Dolomitici

Ci risiamo! Causa Covid non so dove andare in ferie. Sempre se me le danno, le ferie. Sono molto tentato di ripercorrere nuovamente la Via Francigena, questa volta partendo da Aosta. L’idea rimane fissa nella mia testa fino a giugno.

Finiti gli Europei, però, non sopporto più il caldo afoso di Milano, e il solo pensiero di ripercorrere il torrido entroterra toscano ad Agosto mi distrugge.
Voglio andare in una località fresca. Voglio andare in montagna, è deciso. Voglio fare il passo dello Stelvio con le borse da cicloviaggio.

Presto fatto, consulto il mio elenco delle 130 cose da fare e tiro giù un itinerario di massima. Mia sorella, con i suoi suggerimenti, aggiusta il tiro regalandomi duecento chilometri in più e qualche posto bello da vedere. L’itinerario è pronto: oltre mille chilometri con partenza e ritorno a Milano, passando per Como, Bormio, lo Stelvio, Passo Pordoi, per finire sul lago di Garda. Oltre 12’000 metri di dislivello in salita, come fare una volta e mezza l’Everest. Con trentacinque chilogrammi sul portapacchi posteriore. Una passeggiata insomma, di quelle che mi piacciono!

Nelle settimane prima della partenza provo un paio di uscite più lunghe, quaranta, poi sessanta chilometri. Una settimana prima del viaggio vado a Como (sotto la grandine) e rientro percorrendo in mezza giornata oltre novanta chilometri in bici. Le gambe ci sono, è da quando ho ricominciato ad andare in ufficio che uso la bici quasi tutti giorni, percorrendo almeno venticinque chilometri tra andata e ritorno.

Mancano pochi giorni alla partenza, rientro a Mondovì portandomi dietro il cerchione posteriore della bicicletta che voglio far controllare. Devo ancora preparare tutto, ma il fatto di avere un itinerario è già un buon punto di partenza.

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Tema di Stefano Grosso