Alle 10:22 mi chiama il ciclista: “Ste, il cerchio è crepato, e io non riesco a sostituirtelo.”
Mi spiega brevemente il problema, chiudendo la chiamata:
“Prova a chiamare l’altro” (fa il nome di un suo diretto concorrente).
Niente da fare: il mio cerchio da 29” è difficile da reperire, la casa madre è chiusa e ci vogliono almeno 2-3 settimane per averlo. E io parto domani.
E pensare che avevo solo bisogno di dargli una raddrizzata, regolando i raggi. Vado a prendere il cerchione. Lo guardo, vedo il problema.
”Ma se tolgo il raggio?” chiedo
”Cosa vai a fare?”
”Il passo dello Stelvio” gli dico, e vedo la sua testa ciondolare positivamente, e allora aggiungo:
”Più altri ottocento chilometri” finisco
”Eh allora no” mi risponde “Non ti posso dire di farlo, che poi magari si rompe mentre sei su un passo”
Cavolo, lo sapevo che non dovevo finire la frase, penso tra me e me.
Prendo una coppia di pastiglie dei freni di ricambio e le pezze per tappare i buchi delle camere d’aria. Lascio il negozio un po’ sconsolato e torno a casa.
Ne parlo con mio padre, conosce un tizio che potrebbe saldare l’alluminio a tig, tentar non nuoce penso. Facciamo ancora un salto dal meccanico prima di pranzo: “Smontami la ruota che proviamo a saldarla, dai. Io riprendo alle 15, ci vediamo dopo” mi dice il meccanico.
Alle 15:00 siamo nuovamente in officina. La prima saldatura non tiene, cambia macchina: saldatura elettrica. Tiene. Due martellate per raddrizzare il tutto ed è “quasi” come nuovo!
A casa con mio padre diamo gli ultimi due colpi ed una cartavetrata. Ricontrolliamo la tensione dei raggi, più di questo non possiamo fare.
Stasera torno a Milano, rimonto tutto e domani, con la bici carica, vedremo se regge.
Tre regionali dopo sono a casa. Rimonto copertone e camera d’aria. Tiene (e due). Salgo in casa, nella mia testa la lista del materiale deve essere ridotta di peso, per minimizzare il rischio di rottura del cerchio.
Prendo la tenda da montagna, che solitamente uso quando vado a camminare, anziché quella classica da bici. Risparmio già un chilogrammo di peso, ma avrò meno spazio all’interno.
Cambio il kit di primo soccorso, prendo quello meno voluminoso e meno fornito.
Un cambio in meno, e catenaggio “da passeggio”: anche qua risparmierò un bel po’ di peso. Pochi altri vestiti, forneletto da viaggio più piccolo, pasta, pesche, tonno, mix di spezie segreto, cioccolato (immancabile). Pomodori freschi, dell’orto.
Una pulita veloce a casa e vado finalmente a letto.